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Classe energetica di una casa

Le classi energetiche sono state create per classificare le prestazioni energetiche di case e appartamenti sulla base di parametri funzionali e strutturali che determinano scientificamente l’uso, massiccio o limitato, di energia elettrica, tramite una suddivisione svolta scala che classifica i consumi in ordine crescente, a partire dalla classe A4fino alla G.
Per determinare la classe dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) dell’immobile viene utilizzato l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile EPgl,nren. In pratica, la quantità di energia derivante da fonti non rinnovabili utile a soddisfare le esigenze dell’edificio, con un uso standard dell’immobile. Questo indice deriva dalla somma del fabbisogno di energia primaria non rinnovabile dei singoli servizi energetici forniti nell’edificio in esame:

EPgl,nren = EPH,nren + EPC,nren + EPW,nren + EPV,nren + EPL,nren + EPT,nren

  • EPH,nren ed EPC,nren: fabbisogno di energia non rinnovabile per la climatizzazione invernale ed estiva
  • EPW,nren: fabbisogno di energia non rinnovabile per la produzione di acqua calda sanitaria
  • EPV,nren: fabbisogno di energia non rinnovabile per la ventilazione

e, nel caso del settore non residenziale

  • EPL,nren: fabbisogno di energia non rinnovabile per l’illuminazione artificiale
  • EPT,nren: fabbisogno di energia non rinnovabile il trasporto di persone o cose, scale mobili e ascensore

Distribuzione APE in Italia

La suddivisione tra destinazione d’uso residenziale e non residenziale degli immobili censiti dagli APE emessi nel 2021 è rispettivamente dell’87,6% e 12,4%, simile a quella risultante dai dati 2020 e a quella del censimento ISTAT 2011. L’andamento per classe energetica del settore residenziale ricalca quello del campione totale, con una distribuzione dei casi che aumenta in corrispondenza del peggioramento della classe energetica, mentre il settore non residenziale è complessivamente caratterizzato da percentuali più alte di APE certificati nelle classi energetiche migliori (A4-B) e intermedie (C-E). Entrambi i settori mostrano una sostanziale stabilità della distribuzione delle classi energetiche tra le analisi sui dati 2020 e 2021, con un incremento estremamente ridotto della percentuale di APE nelle classi migliori (A4-B) (meno dell’1% in entrambi i casi).
© Rapporto annuale 2022 – ENEA

Come migliorare la classe energetica di un edificio?

Per migliorare la classe energetica di un edificio bisogna mettere in atto degli interventi di riqualificazione energetica volti a fornire agli edifici una nuova o migliore prestazione dal punto di vista energetico. Dopo aver individuato la classe di un edificio con un’apposita diagnosi energetica, bisognerà valutare gli interventi necessari a garantire un miglioramento di prestazioni e garantendo il cosiddetto “salto” ad una classe energetica superiore, utilizzando preferibilmente tecniche e materiali di costruzione sostenibili e impianti che sfruttano fonti di energia rinnovabile con bassissimo impatto sull’ambiente.

Gli interventi di riqualificazione energetica più diffusi ed efficaci sono:

  • isolamento pareti e strutture
  • isolamento del tetto
  • installazione serramenti ed infissi ad alte prestazioni
  • sostituzione impianti di climatizzazione obsoleti
  • installazione impianti che sfruttano energie pulite e rinnovabili
  • installazione sistemi di schermatura solare

Vantaggi degli interventi di riqualificazione energetica

La riqualificazione energetica offre diversi benefici. Ecco i più interessanti:

  • incremento del comfort degli ambienti interni
  • abbattimento dei costi dell’energia in bolletta
  • rivalutazione dell’edificio grazie al passaggio a classi energetiche superiori
  • riduzione delle emissioni di inquinanti
  • contenimento dei consumi di energia
  • i lavori di riqualificazione energetica danno accesso a detrazioni fiscali come l’Ecobonus
  • le opere di riqualificazione energetica danno accesso a finanziamenti a tassi agevolati

ALTRE CLASSIFICAZIONI

NZEB

Edifici ad energia quasi zero

L’edificio a energia quasi zero (nZEB) è definito come un “edificio ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ”. Il concetto di nZEB è stato introdotto dalla direttiva EPBD (2010/31/EU). In particolare le caratteristiche di un “edificio a energia quasi zero” in Italia sono stabilite dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico, “Requisiti Minimi”: Sono nZEB gli edifici, sia di nuova costruzione che esistenti, per cui sono contemporaneamente rispettati i requisiti prestazionali previsti dal decreto stesso e gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili previsti dal Decreto Legislativo 28/2011 sulle rinnovabili. Lo standard nazionale prevede l’inclusione di altri requisiti minimi nZEB in aggiunta al limite complessivo sul consumo di energia: gli indici di prestazione termica utile da confrontare con i valori limite dell’edificio di riferimento, il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione, l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile, i rendimenti degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva e di produzione dell’acqua calda sanitaria, i limiti sulle trasmittanze degli elementi disperdenti.
ENEA stima un numero di edifici nZEB, dall’attuazione del decreto “requisiti minimi”, di circa 1500 (settembre 2018).

PASSIVHAUS

Casa passiva

Lo standard Passivhaus nasce nel maggio 1988 da una collaborazione tra Bo Adamson dell’Università di Lund in Svezia e Wolfgang Feist dell’Institut für Umwelt und Wohnen (Istituto per l’Ambiente e l’Edilizia) in Germania.
Il Passivhaus Institut è stato fondato nel settembre 1996 a Darmstadt per promuovere e controllare lo standard.
Da allora sono state costruiti migliaia di edifici Passivhaus, fino a superare le 25.000 unità nel 2010, ma si presume che il numero si attesti intorno alle 40.000 unità. La maggior parte si trova in Germania ed Austria, ma ne sono state realizzate svariate in altri Paesi del mondo e anche in Italia il numero è in aumento.
Una Passivhaus è un edificio che deve rispettare determinati criteri, fra cui il fabbisogno termico per riscaldamento ed il fabbisogno frigorifero per raffrescamento che devono rimanere al di sotto di 15 kWh/m2 anno, il fabbisogno di energia primaria deve essere minore di 120 kWh/m2 anno ed il valore n50 deve risultare in opera minore di 0.6 h-1. Queste prestazioni si ottengono con una progettazione molto attenta, specie nei riguardi del sole, con l’adozione di isolamento termico ad altissime prestazioni su murature perimetrali, tetto e superfici vetrate e mediante l’adozione di sistemi di ventilazione controllata a recupero energetico.
© ZEPHIR Passivhaus Italia